I giovani, sempre
Il sinodo “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” è stato una carica di entusiasmo e allegria che ha invaso la Chiesa e il mondo intero. Un cammino che continua nella Giornata Mondiale della Gioventù di Panama.
I giovani protagonisti
Vogliono essere protagonisti e per questo si scontrano. Ogni giovane ha vissuto uno “scontro intergenerazionale” che ha rafforzato, ma anche, di certo, ferito. E, forse, quella voglia di essere sempre giovani, anche a costo di rinunciare all’essere adulti, è conseguenza di quelle cicatrici. E quando si mollerà quel mito del giovanilismo a tutti i costi per riscoprire la bellezza di una vita adulta riconciliata?
Mettersi in ascolto
Il sinodo si è costruito sul coraggio di parlare e sull’umiltà di ascoltare. L’esercizio del dialogo è il punto di non ritorno. «Il primo frutto di questo dialogo – ricordava Papa Francesco nel discorso d’inizio – è che ciascuno si apra alla novità, a modificare la propria opinione grazie a quanto ha ascoltato dagli altri». Questo rende possibile il discernimento, cioè dell’ascolto di ciò che lo Spirito suggerisce, con modalità e in direzioni spesso imprevedibili. E anche l’imprevedibilità del mondo giovanile è voce dello Spirito, e va ascoltata e valorizzata. È interessante che durante il sinodo, ogni cinque interventi venivano osservati alcuni minuti di silenzio. Per ascoltare anche e soprattutto con il cuore, nell’interiorità.
Mettersi in cammino
Così sono i giovani della nostra copertina, pellegrini, curiosi, in partenza, all’avventura, ma su una strada che, se è vero che è stata tracciata da altri, può riservare ancora mille imprevedibili avventure in compagnia di tanti fratelli, ma soprattutto del Signore. Sono i giovani della Gmg di Panama, che si svolgerà dal 22 al 27 gennaio, e sarà dedicata a Maria, la serva del Signore nella quale la Parola prende corpo. È questa la Chiesa in cammino, chiamata ad uscire da pregiudizi e stereotipi, per costruire dialoghi che aprano alla speranza e a un rinnovato annuncio del Vangelo. E a tutti voi, parroci, catechisti e genitori l’augurio risuonato all’inizio del sinodo con le parole del profeta Gioele: «I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni» (3,1).
Valter Rossi