Valter Rossi

È meglio farne senza o sono troppo importanti?

Padrino e madrina

Parte seconda

Continuando la riflessione sull’importanza del padrino e della madrina nel Battesimo (e di conseguenza nella Confermazione), cerchiamo di delinearne meglio le problematiche teologiche e le conseguenze pratiche.

Dal problema alle problematiche

Che i padrini e le madrine siano diventati un problema è sotto gli occhi di tutti. Per il parroco è quasi impossibile far capire le esigenze stabilite dai canoni del Diritto canonico e per i genitori è molto difficile reperire nella propria cerchia parentale o amicale persone che possano dirsi a posto con tali requisiti. Tralasciando il fatto che anche i parroci fanno fatica ad essere fedeli ai propri requisiti, tutte le volte che si devono presentare dei padrini o delle madrine iniziano le discussioni.

La soluzione istintiva è di cercare una risposta chiara e comoda, valida per tutte le situazioni. Con il rischio di limitarsi a dire che sono (o sarebbero) molto importanti, ma non indispensabili ai fini dell’amministrazione del sacramento a norma dei canoni 872 e 892, che riguardano Battesimo e Cresima, in cui si legge che la presenza dei padrini è richiesta “qualora sia possibile”.

Segno o forse capro espiatorio di una crisi ben più ampia nella trasmissione della fede in una società che non è più cristiana, la crisi del padrino e della madrina ci chiede di rivedere la nostra concezione di Chiesa e di comunità cristiana, di inculturazione, di iniziazione cristiana, di evangelizzazione e catechesi, di liturgia e di diritto. E ci chiede di far un ulteriore sforzo di coerenza.

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