Pierfortunato Raimondo

Un annuncio antico e sempre nuovo

Tutto intorno al Kerygma

Iniziamo in questo numero un percorso di messa a fuoco delle linee di cambiamento della Chiesa negli ultimi anni nell’ambito dell’evangelizzazione e della catechesi. Nell’evoluzione costante di società e cultura siamo chiamati a trovare termini e mezzi adatti a far incontrare Cristo alle persone del nostro tempo.

Cominciamo da quella che il Direttorio per la Catechesi definisce «kerygmatica, cioè un approfondimento del kerygma che va facendosi carne sempre più e sempre meglio» (57).

Primo annuncio, risposta al cuore umano

Mons. Fisichella, nella presentazione del Direttorio, lo definisce «il criterio che ha mosso la riflessione e la stesura» del Direttorio stesso. E cita papa Francesco: «Abbiamo riscoperto che nella catechesi ha un ruolo fondamentale il primo annuncio o kerygma, che deve occupare il centro dell’attività evangelizzatrice.

Quando diciamo che è il primo, ciò non significa che sta all’inizio e dopo si dimentica o si sostituisce. È il primo in senso qualitativo, perché è l’annuncio principale, quello che si deve sempre tornare ad annunciare durante la catechesi in una forma o nell’altra, in tutte le sue tappe e i suoi momenti» (Evangelii Gaudium 164).

«Non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio di tale annuncio. Tutta la formazione cristiana è prima di tutto l’approfondimento del kerygma, che mai smette di illuminare l’impegno catechistico, e che permette di comprendere adeguatamente il significato di qualunque tema che si sviluppa nella catechesi. È l’annuncio che risponde all’anelito d’infinito che c’è in ogni cuore umano» (EG 165) .

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