L’annuncio della Risurrezione

La risurrezione di Cristo, evento base del cristianesimo, è affrontato dal gruppo della catechista Luisa con lo stimolo di un’originale copertina.

 

Una situazione sconvolgente

La catechista Luisa presenta i protagonisti in quei giorni unici. Gesù, che sentiva la morte vicina ma era certo della risurrezione; i discepoli, che non riuscivano a immaginare cosa volesse dire.

«Non era difficile. Come il sole, Gesù “ri-sorge”». Per Federica è ovvio!

«Sì, ma capita tutti i giorni. Gesù è ri-sorto una volta sola!», ragiona Fulvia.

«E com’è successo? Si è alzato in volo?». Anche Tony ha bisogno di immaginare.

«Non lo sappiamo. Non c’erano le telecamere… – scherza Luisa. I Vangeli dicono che alcune donne sono andate alla sua tomba, prima dell’alba».

«Anch’io vado a trovare mia nonna-bis al cimitero e dico una preghiera per lei», confida Sonia.

«Che brava! Ma pensa se, arrivata là, trovassi la lapide spostata. Saresti sconvolta. Così loro si sono spaventate! Ma i Vangeli ci parlano di angeli “in bianche vesti” che annunciano che è vivo».

 

Una materna figura angelica

Luisa tira fuori la copertina e indica Maria di Magdala e l’angelo.

«Ma… è una donna?!». Parla Gianni, ma lo stupore è di molti.

«Il pittore ha usato un po’ di fantasia. L’angelo è una creatura del mondo di Dio, puro spirito. Le sue sembianze possono essere varie. Questo portava un messaggio quasi materno: “Non abbiate paura!”.

La spiegazione di Luisa sembra convincente e Luca sposta l’attenzione su un altro particolare.

«Cos’è quella cosa che vola?»

«Sembra un lenzuolo, forse quello in cui era stato avvolto Gesù. Che ora non gli serviva più».

«Perché non è per terra?», si chiede Claudia.

«Il pittore voleva rappresentare il vento, che nella Bibbia è segno della presenza di Dio. È lui ad aver ridato la vita a Gesù».

 

Vedere per credere?

«Maria però sembra triste…», nota Veronica.

«Già, forse non è ancora convinta. Le sembra una cosa troppo strana e bella per essere vera. Per questo l’angelo la guarda negli occhi e le tende la mano: credici, sembra dirle. Ma lei vorrebbe vedere Gesù. Sarebbe più facile».

«Ma poi l’ha visto, vero?». A Giulia non sfugge nulla.

«Sì, i Vangeli raccontano che Maria di Magdala fu la prima. Poi gli apostoli, altri discepoli. San Paolo racconta che una volta lo videro 500 persone insieme. Ma lui no. Eppure ha dato la vita per Gesù. Credeva in Dio, credeva nelle parole di Gesù, credeva nella testimonianza degli altri».

 

La fede nel Paradiso

«A me sembra impossibile. Un morto è morto. Finito. Game over». Filippo è sincero.

«Io invece penso non sia così», confida Erika.

«La maestra di religione dice che siamo come bruchi che in Paradiso diventeranno farfalle. Mi piace!». È il parere di Gianni.

«La vita è un grande dono. Ci divertiamo, impariamo, lavoriamo, amiamo… ma qualche volta fatichiamo, sbagliamo, soffriamo. A un certo punto il nostro corpo dice stop. Non ce la fa più. Come per Gesù, anche per noi Dio ha in serbo qualcos’altro. Una vita nuova, di una bellezza che non possiamo immaginare».

«Sarà così anche per mia nonna bis?», chiede Sonia speranzosa.

«Se ha avuto fede e amore, Dio l’ha accolta e trasformata nel modo più bello che lui conosce. E ora, sono certa, dal Paradiso è lei a pregare per te».

 

PER L’APPROFONDIMENTO

• Gli angeli nella Bibbia sono i messaggeri di Dio. Quanto tempo e considerazione dedichiamo alle sue parole, nella vita quotidiana?

• La speranza è la virtù «per la quale desideriamo il regno dei cieli e la vita eterna come nostra felicità» (CCC 1817). Pensiamo mai alla meta del Paradiso? Abbiamo fiducia nella risurrezione? Ci impegniamo per costruire il Regno di Dio?

 

PIERFORTUNATO RAIMONDO

 

Nella foto: Una vita nuova, di grande bellezza, è possibile.