Dicembre 2022 / Gennaio 2023

Quando la logica non basta

Il Natale ci apre ogni anno alla rivelazione di un Dio che si incarna, superando ogni logica che guarda il mondo dal basso e non dall’alto di Dio. Ma per capire questo mistero, non basta la logica, bisogna ascoltare il cuore.

La (il)logica dell’incarnazione

Sovente si parla della logica dell’incarnazione. Provate a chiedere cosa capisce la gente e i bambini di questa frase e ne scoprirete delle belle! Il Logos che era in principio, ci dice san Giovanni nel suo prologo, si è fatto sarx, cioè carne, usando il termine greco che descrive la fragilità della creatura, il suo essere finito, mortale, imprigionato dal tempo e dallo spazio. Per i greci non c’era nulla di logico in questo, era “stoltezza”, e per i giudei era “scandaloso”.

Noi ci siamo abituati a sentir parlare di Gesù che diventa bambino e ci sembra “normale”. E forse è peggio. Non c’è più la novità e la meraviglia come per i pastori, la forza dirompente delle schiere angeliche, l’entusiasmo e la gioia dei Magi. Non ci disturba più, come successe con Erode, e non si trasforma in forza come per san Giuseppe, o in meditazione come Maria. È normale, logico, tradizionale, ripetitivo, programmato.

E invece questo evento che irrompe nella storia scardina tutte le logiche umane per donarci la il-logica stessa di Dio, che illumina le nostre piccole menti e spalanca i nostri occhi.

Spaesati di fronte al presepe

Contemplando il presepe ci dovremmo sentire completamente spiazzati: come è possibile che Colui che era perfetto in se stesso, infinito ed eterno, onnipotente… diventi un bambino che nasce in condizioni abitative precarie, anzi, senza una casa vera, adorato da qualche pastore senza nessun titolo in teologia,  scampato miracolosamente da un massacro per l’ingordigia di un potente, costretto ben presto a fuggire, profugo e  perseguitato… Che cosa c’è di logico in tutto ciò? Quale strampalato progetto ha Dio in mente?

Volete la risposta? Non cercatela nella mente di Dio, nei suoi imperscrutabili progetti, ma nel suo cuore: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna».

Buon Natale da tutta la redazione.

VALTER ROSSI